Sergio Covelli
Sergio Covelli
TP7L Senza padre e madre, né rimorsi Zero resto Sai che botta fa un TIR quando cappotta



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Classificazione:
antipoesia / poesia 'non pallosa'?


Versione cartacea:
I Edizione: Pecorenerecords 2006
ISBN 978-88-89149-99-7
II Edizione: Zezabooks 2020
ISBN 978-84-121998-5-7



Versione eBook:
I Edizione: Pecorenerecords 2010
ISBN 978-84-121998-4-0
II Edizione: Zezabooks 2020
ISBN 978-84-121998-4-0



RIASSUNTO:

Scrivi vero o falso accanto ad ogni frase
due figure congruenti sono sempre equiestese
vero
due figure isoperimetriche sono sempre equiestese
falso
due figure equiestese sono sempre congruenti
falso
due figure congruenti non sempre sono isoperimetriche
falso
scrivi vero o falso accanto ad ogni frase
sì no no sì
verifica dell'obiettivo
hai acquisito i concetti di congruenza isoperimetria equiestensione?
valutazione zero meno meno meno
sì no no sì boh?



COMMENTO:

Scrivi vero o falso accanto ad ogni frase
due poesie coerenti sono sempre non contraddittorie
vero
due poesie logiche sono sempre ambigue
falso
due poesie connesse sono sempre dubbie
falso
due poesie conformi non sempre sono corrispondenti
falso
scrivi vero o falso accanto ad ogni frase
sì no no sì
verifica dell'obiettivo dopo aver letto questo libro
hai acquisito il concetto di poesia?
valutazione zero meno meno meno
sì no no sì boh?



ESTRATTO:

Mi chiamano per l'esperimento - elettronici meccanici metereologi psicologi - "A mezzanotte in punto ricordatelo!" - rimango chiusa come al solito - non mi resta che tuffarmi e nuotare da sola a rana - poi non ricordo più nulla - labirinti logici - ferite e cerotti - cosa mi hanno fatto? - senz'altro potrebbe essere - non so - non so nulla - ecco tutto - potrebbe essere anche così - anzi no - è proprio così - so - lentamente ritorno dal fondo in alto - per prendere aria - a metà dell'abisso fischietto felice - il mio mare - un mattino ancora blu e immobile - dallo sportello di cristallo del marchingegno alluminoso - pupille di uomini sorpresi - come schegge mi trafiggono gli occhi - sono così abituata alle cose più inverosimili - che non mi meraviglio neppure - non domando nulla - disinvolta entro nel marchingegno - sbatto dietro di me l'oblò a tenuta stagna - e quasi soffocando - svelta avida cieca - vado nel mio acquario - con la pressante necessità - di dovermi accoppiare con un giovane delfino.
(Da "Donnacetacea (A Side)")