Sergio Covelli
Sergio Covelli
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Questa pagina raccoglie solo alcune delle tante belle critiche arrivate dai lettori.

Se vuoi scrivere anche tu la tua recensione Sergio Covelli ne sarà onorato.
Vai qui e fallo senza pudori!


 Aldo (Opera: Senza padre e madre, né rimorsi 25.03.2011 
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Bellissimo libro "Senza padre e madre, né rimorsi", l'ho letto in tre giorni e solo perchè la mia lettura iniziava all'una di notte.
Mi ha preso subito, è iniziato in maniera leggera e piano piano è divenuto più introspettivo fino a farmi identificare in alcuni deliri di Salvatore.
La frattura temporale nel racconto è quello che ti spinge a leggere il capitolo successivo perchè devi capire cosa sia successo prima di andare a dormire.
BELLISSIMO!!!
Si potrebbe anche ispirare un film e non sarebbe male l'idea di farlo.
Grande Covelli!
 
 Mimmo (Opera: Zero resto 16.07.2011 
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Ho letto il tuo libro e m'é piaciuto.
Il finale poi non é per niente scontato.
Sei un mix tra Hitchcock, Kafka e Gabriel Pontello.
Bella penna.
 
 Cosmoz (Opera: Zero resto 10.07.2010 
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E' un libro moderno che ho letto piacevolmente.
Mi è piaciuto il capitolo sul volo con il parapendio: tecnico, ma non noioso; mi ha infastidito, perché volgare, il capitolo sulla storia d'amore tra la ragazza ed il musicista; il finale, forzato e prevedibile, chiude una storia tragicomica sull'amore, l'amicizia e il destino. Voto comunque 10/10.
 
 Marco (Opera: Zero resto 08.07.2010 
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Bellissimo!
Sergio Covelli merita.
 
 Gnagno (Opera: Zero resto 04.07.2010 
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Me lo sono ritrovato tra le mani in prestito e pensavo che dopo le prima pagine mi sarei annoiato e lo avrei chiuso come faccio con molti libri.
E invece l'ho letto in due giorni perchè mi ha tenuto con la curiosità costante di sapere cosa succede nella pagina successiva.
Scorre velocemente e il linguaggio è molto diretto, insomma mi ha tenuto "incollato allo schermo".
Ve lo consiglio!
 
 Rossella (Opera: Zero resto 01.07.2010 
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Certo non è libro che regalerei alla mia mamma... però devo dire che è assolutamente ORIGINALE!
La cosa per me più strana è il contrasto netto tra il linguaggio ricercato di Zeza che racconta la storia e il linguaggio "della strada" dei personaggi quando dialogano.
Veramente un libro molto interessante Zero resto.
Bravissimo! Aspetto il prossimo!!!
 
 Anna (Opera: Zero resto 29.06.2010 
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Più che un libro è un film.
Alla fine mi è sembrato di vedere un filmone al cinema, ma non una di quelle storielle insipide di giovani banali del cinema italiano di oggi, bensì qualcosa di veramente forte.
Sarebbe bellissimo se qualcuno avesse il coraggio di portare questa storia al cinema! Lo spero per l'autore.
Saluti a tutti.
 
 Garbadel (Opera: Zero resto 21.06.2010 
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Da un pò di tempo era lì in giro per la stanza, lo guardavo lo aprivo lo sfogliavo ...non era ancora il momento... adesso ho appena finito di leggerlo... tutto d'un fiato e nel momento giusto: coincidenze??? ;)... la prima domanda a caldo è, dove sarà Cozza? esiste davvero? in quali altre avventure si sarà lanciato e da quali altre vertiginose altezze starà scrivendo le pagine della sua vita?
Concordo con molti dei commenti positivi che ho letto... avvincente, mai banale, scorrevole e piacevole nella lettura tranne forse all'inizio... belli i personaggi e la loro descrizione, riesci ad immaginarli in tutte le rispettive peculiarità... insomma questo libro mi è piaciuto e direi proprio:
accattatevillo!!!
 
 Falconiere (Opera: Zero resto 20.06.2010 
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Zero resto è stato il mio unico compagno di viaggio...
Il problema è stato che il viaggio è durato molto più del libro e... mi son dovuto dare all'alcool per riprovare le risate infantili delle prime pagine o le surreali situazioni psicodrogoalcooliche raccontate.
Geniale!!!
 
 E. (Opera: Zero resto 16.06.2010 
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Identificazione e sogno.
E' già ben riassunto quanto si può dire sullo stile, sul linguaggio, sulla capacità di coinvolgimento.
Le situazioni rappresentate sono comuni, il racconto vive, incalzando il lettore, di cose che ognuno di noi potrebbe vivere.
Ciò favorisce il processo di identificazione, attraverso il quale l'ordinario diventa extra-ordinario, perchè se l'esperienza è condivisibile, la sua ben descritta rappresentazione è cosa meno comune. Questo ti avvicina a noi, scrittore.
Il sogno è il volo. La volontà di distacco dalle cose terrene pretende di (e riesce a) realizzarsi attraverso il distacco fisico dal suolo. "Ricordati,Cozza,che tra il corpo e la mente c'è simbiosi, e che il racconto di te in mezzo al cielo è per noi lettori un regalo. Il volo è la dimensione in cui il sogno è possibilità reale di ottenere "il contatto", foss'anche solo tra il balcone e la strada laggiù."
Nota della relatrice: questa non è un'istigazione al suicidio.
Leggetevi il libro, sciocchi terrestri!
 
 Alec (Opera: Zero resto 12.06.2010 
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Premetto che sono un discreto lettore, generalmente molto critico e con quest'animo mi sono avvicinato alla lettura di questo libro.
Alle prime pagine a mio avviso un pò ricercate e pesanti fa seguite l'intero volume che appare scorrevole nella scrittura e piacevole nella storia.
Il finale infine ti lascia qualcosa dentro, è un invito a tutto campo alla riflessione: riflessione sugli amici,sulla vita, sull'amore.
Dopo averlo letto ne ho consgliato l'acquisto ai miei amici e sono convinto piacerà anche a loro.
Che dire: pregevole!
 
 Zarpanet (Opera: Zero resto 03.06.2010 
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Non c'è dubbio che se si è abituati a leggere la letteratura "classica" si rimane un po' spiazzati dal ritmo e dall'intrecciarsi dei personaggi, ma il tutto fila liscio e non si vede l'ora di terminarlo, rischiando anche di fare nottata! Supercomplimenti all'autore, ottimo debutto!
Non rimane altro da fare che continuare!
 
 Filippo (Opera: Zero resto 27.05.2010 
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E' un libro di quelli che ti leggi tutti d'un fiato, senza mezze misure.
Il ritmo varia da serrato a morbido, il linguaggio ti trascina all'interno della storia fino a sentirla completamente tua.
Chiunque rivedrà una parte di se stesso in ognuno dei personaggi e alla fine della lettura ti rimane addosso una piacevole malinconia.
 
  (Opera: Zero resto 23.05.2010 
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Zero Resto mi ha appassionato molto, tanto da divorarlo in un unica take notturna.
Mi è piaciuto molto il modo di scrivere a tratti cinico ed esilarante da scoppiare dal ridere soprattutto i dialoghi tra i "fratellini", arricchiti da una dose di stronzate batti e ribatti non indifferente da prenderci spunto davvero, mai pesanti, con gusto, a tratti guidato da una profonda rabbia figlia dell'inquietudine quella che ti da la spinta per continuare a vivere.
Mi sono molto riconosciuto nel libro per il rapporto che Cozza ha con la sua passione, quella passione che a volte ti spinge troppo oltre, rimani solo tu e lei il resto non conta.
I riferimenti musicali (importantissimi, per un fissato come me! sono un pò come la solita ciliegina sulla solita torta del caz**) anche se pochi, ma affiancati a delle situazioni ben precise fanno capire il fine palato e la forchetta buona in materia, buongustaio!
Spero di essermi spiegato no?!
Bello veramente ebbasta!
 
 Massimo (Opera: Zero resto 19.05.2010 
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All'inizio il rapporto con il libro non è facile, anche perchè la scrittura sembra "ricercata" verso stili moderni.
Poi le cose cambiano... i personaggi sono romanzati ma verosimili, ti puoi riconoscere (in parte siamo o siamo stati un po' tutti Cozza, Rischio, Niccolo' etc.) e la storia ti prende sempre piu', incalza e non ti molla.
Anche il linguaggio diviene piu' fluido e adeguato, ma mai retorico o vuoto.
Secondo me merita di esser letto! Spero che anche Cozza lo faccia un giorno!
Bella per Tutti.
 
 Raffaella (Opera: Zero resto 10.05.2010 
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Salve,
sono un’accanita lettrice di tutto, leggo da quando posseggo la ragione e "Zero resto" rientra tra quei romanzi da ricordare.
Per me il fatto di aver letto tutto d’un fiato il libro che ho per le mani, è sintomo indiscutibile di interesse.
E mentre leggevo la tua opera non riuscivo a fare nient’altro (ho pure una famiglia da mandare avanti).
Nel particolare: ognuna delle parti in cui è suddiviso il libro è collegata alle altre.
C’è un filo conduttore che si scopre soltanto alla fine, ed è proprio alla fine che diventa tutto chiaro, lampante, geniale e soprattutto sconcertante.
Il pregio del tuo libro è quello di essere assolutamente originale nel suo genere.
Mi piace anche il modo in cui è scritto, molto attuale con tecnologie del tipo SMS e in alcuni punti anche linguaggio da chat (ad esempio quando Jeppa alza la voce è scritto in stampatello).
Non nego che sono ben scritte anche le pagine hard.
In conclusione, un bellissimo libro.
Ora aspetto di leggere il secondo.
 
 Tomaso (Opera: Zero resto 05.05.2010 
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Caro Covelli, sono fresco fresco di lettura del suo splendido libro e vorrei condividere qualche osservazione.
Innanzitutto, la trama è molto carina, anche se da ciò che si legge dalla copertina non si può nemmeno immaginare cosa si troverà fra le pagine di Zero Resto.
Mi sono piaciuti un casino i personaggi, tutti, ognuno con delle caratteristiche peculiari e interessanti, molto mondane, quindi alla portata di tutti... (anche se la figura di Niccolò forse è un pò troppo "precisa"!)
Per via di alcune descrizioni, e parole un pò forti, non è il genere di libro che compro e consiglio alla mamma, tuttavia lo consiglierò senz'altro ai miei amici, e stasera lo presterò alla mia ragazza, in modo tale da iniziare da subito a far girare questo capolavoro.
Leggendo le scene di sesso presenti mi sentivo quasi come un guardone: complimenti per come sei riuscito a rendere "quasi reali" quei momenti (in Letizia noto una certa somiglianza con la mia tipa... con qualche differenza).
Benchè l'inizio del libro appaia fitto fitto e articolato, piano piano aumenta il senso di coinvolgimento, tanto che più della metà l'ho letta tutta d'un fiato...
Il finale mi ha leggermente turbato...
Però ci stava; dà spessore e integrità all'opera.
Le farò sapere cosa ne pensa la mia ragazza...
La saluto cordialmente, e non vedo l'ora di leggere il suo prossimo romanzo.
 
 Aranxa (Opera: Senza padre e madre, né rimorsi 02.05.2010 
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Zero resto mi era piaciuto molto, ma Senza padre e madre, nè rimorsi è nettamente superiore!
Il ritmo è più incalzante, la storia bellissima e poi la qualità della tua scrittura è superiore.
Non c'è che dire, se il secondo è meglio del primo cosa dobbiamo aspettarci dal terzo?
;-)

Baci a tutti.
 
 Mimmo (Opera: Senza padre e madre, né rimorsi 26.04.2010 
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Non ho parole.
Grande romanzo.
Ciao.
 
 Tiziana Miele (Opera: Zero resto 20.04.2010 
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Complimenti Covelli ho trovato il tuo libro molto interessante e cosa ancora piu' importante molto coinvolgente.
Di solito le parti descrittive le trovo un po' noiose ma non è questo il caso...
Anzi! Non mi è mai capitato di leggere di parapendio ed ora grazie al tuo racconto posso dire di aver aggiunto un'ulteriore sapere alla mia conoscenza.
Sono molto curiosa di leggere il tuo prossimo libro...
Non vedo l'ora. Ciao Covelli a presto. Ty '75
 
 Enrico (Opera: Senza padre e madre, né rimorsi 17.04.2010 
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Inquietante.
Ma non è che davvero vuoi fare quello che hai scritto nel finale?
Ti vedo un pò strano ultimamente, sai Covelli!
Il libro me lo sono divorato quindi per me è bello, però giuro che mi sto preoccupando per la tua salute psichica...
 
 Ivan (Opera: Senza padre e madre, né rimorsi 16.04.2009 
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Mamma mia! Sono stato male tre giorni dopo averlo finito.
GRANDIOSO! Mi ha tenuto attaccato alle pagine molto di più di Zero Resto!
Se non te lo pubblica nessuno sono dei pazzi! Altro che la merda degli scrittori di narrativa italiani di ora!
Saluti a tutti. Forza Covelli.
 
 Michele (Opera: Sai che botta fa un TIR quando cappotta 10.04.2009 
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Se devo dire SI o NO, bhe, di sicuro è SI.
Però non so come fare una critica ad un'opera così astratta, boh?
So solo che me le sono lette e mi sono piaciute, molte mi hanno lasciato interdetto, altre mi hanno fatto pensare "ma Covelli è l'uomo più volgare del mondo o è solo un femminista integralista?".
Comunque quello che per me conta è il fatto che sia riuscito a concludere la lettura.
In genere le poesie mi annoiano dopo tre pagine. Per lo meno, Covelli, le tue non sono banali.
Quindi sai che ti dico: bravo! Saluti a tutti, lettori e scrittori.
 
 Salvatore (Opera: Sai che botta fa un TIR quando cappotta 04.04.2009 
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Caro Covelli, la critica maggiore devo farla alla non intuibile unitarietà del susseguirsi dei poemi, i quali sembrano esistere unicamente come schegge di pura follia letteraria.
All'interno della raccolta però ho potuto cogliere alcuni sprazzi di buona poesia, smarriti però all'interno di un contesto ben più largo e forse anche molto dispersivo...
Il vasto spettro di temi presi in esame si ripercuote alla fine come un boomerang sull'intera opera, facendo passare, ahimé, in secondo piano, le cose ben scritte.
E ti dirò di più... a volte la scurrilità sconfina nel grottesco, riducendola a mero vocabolo e togliendogli il vero significato delle espressioni.
Abbi fede e non mollare mai. Il tuo Zarpa
 
 Gabo (Opera: Zero resto 27.03.2009 
...da ormai tre anni vivo dall'altra parte del mare...
nella citta' piu' piatta, piu' lunga, e piu' incosistente che si possa immaginare.
Ho lasciato il mio amico Zeza tra un discorso sul volo ed uno sul suo perfetto essere TARANTOLATO... una giusta sintesi del suo continuo essere in movimento.
La sua evoluzione (terrestre ed aerea mi affascina)... Poi, un giorno, il contatto telematico... "hei, il libro è finito... vuoi leggerlo?"... "AZZZ, certo, questo e' il mio indirizzo... manda, manda"...
Erano mesi che non gustavo un "pezzo" di letteratura in lingua madre... Adesso gioisco... primo, perchè il libro e' BELLO... una due giorni irresistibile, piena dell'amico che ho lasciato fisicamente, ma che adesso è più vivo in me di quando ci si ubriacava a notte fonda... secondo, perchè riuscire a dare verbo a ciò che si ha nel cuore e nella testa è un dono che non tutti hanno... e sono felice per lui... terzo, perchè nonostante il coltello sia ancora un poco da affilare, beh... la mira è perfetta, ed il taglio netto...
Zero Resto è una prova di amicizia, un momento di riflessione, uno slancio che lascia un numero imprecisato di produzioni editoriali ed autori già affermati nella sabbia... dietro di se'... a chiedersi (e giustamente), come Zeza abbia potuto farlo... a metterlo in CULO a tutti!!!
Zeza, amico mio, bravo, congratulazioni... aspetto con ansia il prossimo pacchetto nella posta...
Gabo - Los Angeles - Nov. 7, 2006
 
 Serena (Opera: Zero resto 22.03.2009 
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L'ho scelto come libro per gustare al meglio la vacanza... non sapevo cosa aspettarmi, ho iniziato a leggerlo senza grosse pretese...
Sinceramente l'inizio l'ho trovato un pò 'pesante'... non sono per il perbenismo, ma il linguaggio e la presentazione dei due personaggi non mi scorrevano, per quanto mi incuriosissero... poi è arrivato il volo e da lì un turbinio di azioni e sensazioni trasmesse che mi hanno fatto entrare NEL libro... bello, davvero bello!
E' il parere di una piccola lettrice, ma dovevo dirtelo.
Adesso so cosa posso aspettarmi per il prossimo... e non vedo l'ora di leggerlo!!!
Ciao
 
 Oliver Burton (Opera: Zero resto 15.03.2009 
Caro Covelli, ti dico che ho letto appassionatamente il tuo "Zero resto", mi sono ritrovato in molte occasioni e in molte altre ho associato i personaggi del libro, ad alcune persone che abitualmente frequento.
Quello che più mi rimane impresso è Nocciolina, che è l'esempio del camionista, cioè io immagino tutti i camionisti in quel modo, anche se so che sono diversi.
La tua opera è molto fluida ed intrecciata allo stesso tempo, un libro da leggere d'un fiato, e se abbandoni la lettura per un pò, senti il richiamo di quegli avvenimenti che nel libro chiuso continuano ad proseguire il loro corso.
Bene Bravo. aspetto con ansia il prossimo lavoro.
 
 marco (Opera: Zero resto 14.03.2009 
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Appassionante!
Un bel libro, che un pò ti ferisce e un pò ti tira su. Un bel ritmo che te lo leggi tutto d'un fiato.
Il linguaggio riesce a rappresentare bene i personaggi e li dipinge a tinte colorite e forti nella testa del lettore. A volte sembra troppo forzato ma è un gioco di rappresentazioni azzeccato e accattivante.
Mi è piaciuta molto la storia e i personaggi sono a volte al limite della realtà e a volte comuni uomini e donne in cui riconoscersi. Ognuno troverà un pezzo di se in questo libro! Dei sogni, delle aspirazioni e delle fragilità di una generazione. Bello davvero il volo e la spinta emotiva che mi ha portato a volare con cozza, un pò meno alcune coincidenze prevedibili che però condiscono bene la il quadro di una storia che può essere vera e possibile.
Bravo!
 
 Valentina (Opera: Zero resto 09.03.2009 
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Che dire?
Bellissimo libro, l'ho letto due volte in quattro giorni. Aspetto gli altri. Ciao a tutti!
 
 alfredo (Opera: Zero resto 07.03.2009 
Dear Zeza, come stai?
Ti devo dire che il libro mi è piaciuto, ora non so se è più un fatto affettivo o altro, però resta il fatto che il libro mi ha dato delle emozioni e questo è l'importante, perché uno può guardare un quadro famoso, un film celebre, leggere un best-seller e rimanere indifferente, poi può vedere un’opera “minore” e avere delle sensazioni delle emozioni, e allora vuol dire che quella cosa l'ha colpito, gli è piaciuta, ora anche se il genere non è proprio quello che prediligo, ti devo dire che non mi è dispiaciuto, mi sono piaciuti più dei passaggi e meno altri, come è normale.
Per esempio mi è piaciuto il riferimento ad Andrea De Carlo, ad esempio 2 di 2 è stato proprio un bel libro che mi ha emozionato, però l'ho letto anche una decina di anni fa, magari l'avessi letto ora sarebbe stato differente, mi è piaciuto quando affronti l'argomento del pericolo del volo e del pericolo dell'auto, e cioè come vengono smantellate facilmente delle idee comuni, e mi è piaciuta la storia in sé; non mi è piaciuto molto ‘sto cazzo di linguaggio giovanile, perché è una costante del libro, cazzo almeno qualche volta ponnu dira du paroli diversi, e poi in alcuni punti mi è sembrato un po’ superficiale (considera, però, che ultimamente sto leggendo tutti libri “impegnati”, dei malloppazzi di nulla…..) e poi devi fare rivedere le bozze da nu calabrisa DOC e no da chira massa e tamarri ‘cchi frequenti!
Ultima nota negativa... non c’è niente di Geologico... Ora ti saluto con un abbraccio e un saluto a pugno chiuso (o preferisci ‘na fhantalata a mano aperta?).
Ciao. Dott. Geol. Fhiorita
 
 Antonino (Opera: Zero resto 27.02.2009 
Hola Zeza! Scusami, ma solo ora trovo un ritaglio di tempo per scrivere le mie impressioni su un libro che ho finito di leggere due mesi fa del quale ricordo bene ogni suo dettaglio.
Io penso sia l'inizio di una lunga carriera, che ti auguro ardentemente e con tutto il cuore.
Fantastiche descrizioni, Nocciolina secondo me rispecchia davvero il Calabrese "HARD DOC" e poi le scene di sesso mi hanno coinvolto al punto di farmi venire voglia di trombare.
Auguri zeza, Auguri, speriamo che almeno tu riesca.
 
 Klanno- from Key-!S. (Opera: Zero resto 25.02.2009 
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Ciao Zeza, ciao a tutti.
Io le critiche non le so fare. Ti posso solo dire che 'sto libro è una figata! Me lo sono letto come se mi vedessi un film in un cinema gigante! Bello, mi ha emozionato. In culo alla balena.
 
 Giacomo (Opera: Zero resto 19.02.2009 
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Ho iniziato a leggerlo con la curiosità di vedere cosa ha partorito questa volta la mente fervida del nostr Covelli... Poi la curiosità ha lasciato il posto al coinvolgimento, e non ho potuto fare a meno di divorarlo. Insomma ... mi è piaciuto!!!
E' stato come stare tra amici, seduto sul sedile posteriore del pandino di Jeppa. Mi sono divertito ad ascoltare le menate di Jeppa su Letizia e gli sfottò irriverenti di Cozza, ho condiviso l'ansia di Jeppa mentre cercavamo il fratellino di Firenze, mi sono rilassato insieme a loro sulla strada del rientro a Livorno dopo quella giornata di merda...
E poi sei riuscito a farmi imparare qualcosa sul parapendio, facendomi anche sentire sulla pelle la paura di precipitare !!!!! Ripeto .... MI E' PIACIUTO MOLTO!!!
Ti sei meritato una "cascia di brasilena".
 
 Sarrottino Est (Opera: Zero resto 14.02.2009 
Piu che un romanzo direi una gran bella storia. Ovviamente anch'io il libro l'ho letto tutto d'un fiato e non c'è cosa piu bella nel divorarsi un libro così.
Alla 4 pagina gia conoscevo di persona Cozza e Jeppa, alla 50esima pagina gia capivo di parapendio e stavo volando anch'io e non era la prima volta, alla 100esima pagina mi volevo scopare Letizia e Niccolò, poi ho conosciuto Martino il tedesco e i suoi amici camionistimi, ho viaggiato su un camion e conosco di persona l'uomo nero... infatti l'ho incontrato alla fine del libro e lui proprio lui in persona mi ha detto che doverei smettere di farmi le canne!!!
Grande grande racconto e bene per Zeza!! La calabria è tutta Noccioline chiiu pilu pe tutti!
Ps: Ma il numero di Letizia è possibile averlo?
 
 Francesca (Opera: Zero resto 08.02.2009 
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Sto romanzo m'ha preso proprio, non so se la storia o i personaggi sono veri, ma comunque complimenti per la fantasia!
Riguardo la scena di sesso incriminata dal lettore Marino Johannes a me non m'è dispiaciuta affatto, certo un pò di particolari in più su Niccolò non ci stavano affatto male! :-) Per il resto che dire?, ZERO RESTO: avvincente.
Bravo davvero.
 
 Marino Johannes (Opera: Zero resto 01.02.2009 
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Zero resto, un lavoro certosino nei dettagli nonché con affascinante svolgimento delle storie parallele che comunque fanno in un certo senso quasi presagire il finale, angoscioso, triste e grigio come il colore di un cumulonembo (appunto).
Tratti e caratteristiche dei personaggi disegnati con notevole realismo mi hanno dato l'impressione di avere tra le mani un libro studiato per lasciarti pensare su quello che hai appena assimilato nelle 200 pagine. Ho apprezzato ogni momento in cui potevo andare avanti nella lettura, in quanto penso che questo sia un libro da leggere tutto d’un fiato, proprio per evitare di perdere il contatto stretto con i personaggi ed il loro schietto linguaggio crudo con annesse tutte le loro sensazioni e problematiche.
Forse un po troppo spinta la peculiare ed intima descrizione degli incontri amorosi tra i due neoamanti, a volte lunga nei dettagli, specie di lei.
In ogni modo concludo facendoti i miei più sinceri auguri e complimenti per questa tua prima opera che trovo veramente molto interessante.
BRAVO!!! A la prossima Covelli…………… aspetto il secondo (U seccunnu………!!!!)
 
 Jeppa Lospite (Opera: Zero resto 29.01.2009 
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Troppo semplice, troppo semplice, Zeza, appropriarsi della storia di vita vissuta di due tuoi amici e raccontarla in un libro cazzuto!
Dovevo farlo io, ma m’hai rubato l'idea, ed anche Cozza c’aveva già pensato, te l'assicuro.
Ti faremo passare guai enormi per questo furto. E poi hai violato la nostra privacy. Sei una bastarda!!!!!
Sarebbe stato molto meglio se tu fossi andata in Spagna a divertirti, tutt’al più avresti potuto fare qualche incidente coi portoghesi che si dice siano pericolosi, ma questo proprio no, metterti a scrivere questo libro è stato certamente peggio.
Questa storia ti porterà solo guai! Te l'assicuro.
Jeppa.
 
 lele (Opera: Zero resto 19.01.2009 
Forte e appassionante.
Linguaggio crudo, diretto.
Amicizia vera, amore e.... destino... tutto è già scritto in cielo.
Bella storia, comunica bene tante emozioni, grande Covelli, complimenti!
 
 Enrico (Opera: Zero resto 12.01.2009 
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Un libro ad andamento esponenziale, inizia piano e cresce sempre più, le ultime 50 pagine me le sono divorate.
COMPLIMENTI!
 
 mario avarello (Opera: Zero resto 08.01.2009 
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complimenti da me ti potevano arrivare solo comlimenti, caro mio Covelli il libro è magnifico onorerò la causa delle 8 euro è il minimo che possa fare per un artista!!!
Salutammu Roots!!!
Marieddru!!!!!!
 
 Maria (Opera: Senza padre e madre, né rimorsi 28.12.2008 
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Mi resterà sempre un grande dubbio... cmq complimenti ze'!
 
 Ernesto (Opera: Sai che botta fa un TIR quando cappotta 22.12.2008 
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Che poesie assurde!
 
 Pippo Spano (Opera: Zero resto 21.12.2008 
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Bello davvero 'sto libro, spero solo che non sia una storia vera per davvero... Ciao a tutti!
Pippo
 
 Francesco (Opera: Zero resto 16.12.2008 
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Lingua tagliata con l'accetta, che non rinuncia ai dettagli chirurgici eppure piena di leggerezza, spiazzi di fiori.
Nei dialoghi serrati, brevi, SMS duri e secchi, pieni di comicità, battute al vetriolo, fetenti, dolcissime.
Sequenze veloci, sparate, rallentate, zoom, avanti, indietro. La sceneggiatura di un’opera un po’ tragedia, un po’ commedia e un po’ film d’azione in cui, attraverso le colorite conversazioni dei personaggi, si mescolano i temi della vita, soprattutto l'amicizia, l'amore, la delusione, l'odio, l'avventura e, più di ogni altra cosa, la morte, espressa sotto forma di “coincidenza assoluta”, padrona del soffio vitale di ognuno dei personaggi.
In generale non è affatto male per essere il tuo primo romanzo.
Saluti.
 
 Enrica (Opera: Zero resto 15.12.2008 
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In cento ore allucinate di un destino accanito, di una continua sfida alla morte, di amore gridato a squarciagola, risucchiati in un vortice fra Firenze, Livorno e le montagne lucchesi, travolti da un vento capriccioso, indifferente e imperterrito, scaraventati in un incubo oppressivo dalla pazzesca concomitanza di coincidenze negative, si incrociano e si intrecciano in modo casuale, ma con diabolica precisione, come la trama di un’infinita ragnatela, le vicende di questa storia vera, in cui gli interpreti, proprio nell'insieme delle coincidenze, misurano il proprio io e scoprono il loro assurdo e beffardo destino.
Mi è piaciuto, complimenti!
 
 Ivano (Opera: Zero resto 10.12.2008 
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Premetto che il genere di romanzo è molto lontano da quello che mi occupo, essendo soprattutto un romanzo esistenziale giocato sulle avventure di Cozza e Geppo e delle loro avventure sentimentali ed erotiche.
L'intreccio è labile e spesso si perde, sepolto da dialoghi a volte divertenti ma quasi sempre eccessivi.
Talmente eccessivi che piu' che a un romanzo sembra talvolta di essere di fronte alla sceneggiatura di un film, tipo le commedie di Pieraccioni, con scherzi goliardici, battute a ripetizione sulle donne, sulle mamme e sul sesso.
Non sempre originali. I personaggi, certo, sono abbastanza realistici, con il loro essere giovani "qualunque", ma non essendo inseriti in una struttura narrativa "forte" finiscono per vagare tra le pagine come anime in pena e stancare il lettore. Ovviamente, questo e' solo il mio parere.
Cordiali saluti
 
 Lettore sconosciuto (Opera: Zero resto 09.12.2008 
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Zero resto l'ho trascurato fino ad oggi.... e oggi me lo son fatto tutto di un fiato, l'ho finito giusto un'oretta fa e quindi sono ancora con l'amaro in bocca... l'ho consumato velocemente perchè Cozza mi ha trascinato e sballottato per tutto questo pomeriggio ventoso (nel libro e qui).
Io di mio ci ho messo un paio di "aggravanti" e cosi' mentre il povero Niccolo' e Letizia transitano da San Giuliano... ho pensato a quante volte passando di la' sono stato con il naso in su per vedere quei fanatici....e probabilmente mi sara' capitato anche di vedere i fratellini. o Rischio. chissà...
Insomma avrai capito che la mia non e' stata una lettura critica, l'ho fruito e mi è piaciuto. merito di Zeza, dei protagonisti, della storia bella e maledetta, e merito del parapendio oggetto estremo per storie estreme.
Ma senti, mi viene ora un dubbio, la storia è vera? O la postfazione è un abile trucco. Beh, cmq ha poca importanza.
Fai sapere all'editore che qui all'Elba puo' contare almeno sulle mie 4-5 copie da fruitore - consumatore - donatore - suggeritorediacqisti - simpatizzantenuovitalenti...
 
 Benedetta (Opera: Zero resto 08.12.2008 
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Un romanzo psicologico, molto intimista, mi ha lasciato molti punti interrogativi, comunque mi è piaciuto molto.
Proprio bello, bravo! Ciaoooo!
 
 Francesco (Opera: Zero resto 07.12.2007 
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Good vibrations!!!!!!!!!!!!.
 
 Enrica (Opera: Zero resto 01.12.2007 
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Boia dhe, che libro fighissimo!